3 febbraio 2013

Lessini veronesi con bufera di vento


Sabato pioggia abbondante tutto il giorno, mentre in montagna è neve; domenica hanno previsto bello e quindi programmiamo una ciaspolata sulle aeree colline dell'alta Lessinia.
Le previsioni erano rosee, ma la realtà è stata un po' diversa dalle aspettative.
Già da Verona si vedeva che i Lessini erano stranamente poco imbiancati. La conferma quando arriviamo ad Erbezzo, pochissima neve, ma il motivo lo capiamo quando arriviamo a Passo delle Fittanze: un vento fortissimo ha spazzato via tutta la neve fresca! E' rimasta solo quella vecchia ghiacciata. La macchina è sballottata dalle violente raffiche di vento: siamo in ballo? Balliamo!

Imbacuccati come non mai, partiamo per la nostra meta: Spluga della Preta e Grotta del Ciabattino. La neve vecchia è talmente dura che non servono neanche le ciaspe. Le indossiamo lo stesso per attraversare i cumuli di neve fresca e per non scivolare sul ghiaccio. Le raffiche sono così forti da farci quasi cadere. Siamo compiaciuti del nostro abbigliamento: tiene bene e non abbiamo freddo. La temperatura è prossima ai zero gradi, ma con il vento c'è l'effetto wind chill e la temperatura percepita è sicuramente di almeno meno -10°C.
Nonostante il disagio atmosferico, la bellezza del paesaggio è come sempre estremamente gradevole. La neve ghiacciata risplende in controluce: che spettacolo.
 L'ingresso della Spluga della Preta: sotto c'è il pozzone da 131m
Sulla sfondo la catena del Baldo
Arriviamo finalmente nella zona delle malghe; i temerari che sfidano il vento sono pochissimi. Li vedi tutti riparati dietro alle costruzioni, noi compresi, a riprendere un attimo fiato e rilassarsi per qualche minuto. 
Giunti a Malga Fanta, facciamo il giro dell'ingresso della Spluga della Preta e poi giù verso la Grotta del Ciabattino dove troviamo definitivamente riparo dal vento. Il sole penetra fin all'interno a riscaldarci mentre ci sbafiamo il meritato paninazzo: goduria!


Naturalmente non si resiste a fotografare le bellissime concrezioni di ghiaccio che rendono famosa questa piccola grotta.
Rinunciamo alla vetta del Corno d'Aquilio (ci siamo già stati tante volte) e torniamo indietro felici e soddisfatti.

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