Etichette

alba (1) alto adige (1) altopiano sette comuni (5) ampezzano (1) autunno (6) cai (1) campanile (1) canarie (1) cansiglio (1) ciaspe (18) corsica (4) croazia (5) curiosità (2) dolo (1) dolomiti (7) emilia romagna (1) friuli venezia giulia (3) grappa (2) lessini (5) mare (13) mira (4) montagna (33) neve (9) ruscellismo (3) slovenia (2) toscana (1) tramonto (6) Trentino (3) usa (1) valle d'aosta (1) veneto (32) viaggi (22)
Visualizzazione post con etichetta dolomiti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta dolomiti. Mostra tutti i post

6 settembre 2015

Giro del San Sebastiano

Partenza da Passo Duran 1598m
Punto più alto: Forcella la Porta 2335m
Dislivello complessivo: 976m
Distanza: 11,5 Km
Tempo totale: circa 6h
Difficoltà: EE




Splendido giro del San Sebastiano, gruppo montuoso delle Dolomiti di Zoldo poco frequentato.
Se il tratto fino alla Baita Angelini (circa 2h) è una piacevole passeggiata, la salita alla Forcella La Porta è adatta ad escursionisti esperti e ben allenati; la traccia del sentiero non è ben marcata e bisogna risalire traversando su un ripido ghiaione compatto con il sentiero appena accennato. Un breve tratto molto ripido comporta anche una arrampicata, ma poi si giunge alla forcella e le difficoltà svaniscono nella discesa verso Passo Duran.
Dalla forcella si può salire sulla facile cima del Tamer Grande (altri 200m di dislivello).
Sulla cartina Tabacco n° 25, il percorso del sentiero 524 verso Forcella La Porta è completamente sbagliato. Invece di salire direttamente alla forcella, il tracciato reale risale il Vant de le Forzele restando tutto a sinistra (anche se noi abbiamo percorso una traccia che resta al centro) per poi tagliare verso destra restando alla base della parete del Tamer Piccolo.
Poco prima di arrivare a Passo Duran, c'è un breve tratto attrezzato nell'attraversamento di un canalone: una sezione di cavo è spezzata e bisogna fare un delicatissimo passaggio esposto di qualche metro: attenzione.
Segnaliamo una altro splendido e selvaggio giro che abbiamo fatto in questo gruppo montuoso: il Viaz dei Cengioni, sempre riservato ad escursionisti esperti ed allenati.

 Lungo il sentiero che porta alla Baita Angelini si hanno splendide vedute sul Pelmo
Baita Angelini (m1680) è situata in un punto estremamente panoramico. Essa è sempre aperta ed ha sei posti letto, tavolo, camino ed acqua corrente.
 Il delicato traverso verso Forcella La Porta
 Forcella la Porta vista dal lato verso Passo Duran
Il tratto finale verso Passo Duran regala belle vedute sul Moiazza.

11 dicembre 2014

Ospizio S.Croce dai Prà d'Armentara

Non ha prezzo essere le uniche persone a godere di simili scenari e paesaggi alpini!
Come è possibile? Basta andarci fuori stagione.
Ci troviamo in Val Badia, sopra l'abitato di San Leonardo, l'ospizio di S.Croce è uno dei luoghi più frequentati della valle, sia d'estate che d'inverno, dato che a pochi metri si trova la stazione d'arrivo della seggiovia.
Noi siamo saliti da La Val, in macchina fino a poco oltre la contrada di Fornacia e poi a piedi attraverso i meravigliosi prati d'Armentara disseminati di baite e finenili.
Partiti a metà giornata, ci siamo trattenuti fino al tramonto che ci ha premiati con colori meravigliosi.





Clicca qui per vedere tutte le foto fatte oggi.

26 ottobre 2014

Giro dell'Averau, prima neve di stagione

Splendida giornata quella di oggi, ma con finale a sorpresa.
Partiamo con il bel tempo ed arriviamo in zona Falzarego che è tutto annuvolato.
Quella che pareva un spoveratina di neve, dalla webcam del Rifugio Falzarego, in realtà era una bella nevicata fresca con alcuni punti ventati che arrivava al ginocchio. Il sentiero da Col Gallina era battuto da qualcun altro fino al Lago Limedes, ma poi è toccato a noi trovarci il sentiero sbagliando non poche volte a causa dei segnavia nascosti dalla neve.

Lago di Limedes ghiacciato e sullo sfondo l'Averau - Si batte il sentiero innevato con dietro Il Sass della Stria e Passo Valparola


Mentre pranziamo a Forcella Averau notiamo che le nuovle si sono assestate in una striscia da quota 2900 che copre solo le punte delle cime più alte ed in alcuni punti lascia intravedere il cielo azzuro che sta dietro. Da Ovest si stanno diradando; speriamo succeda pure dove siamo noi.

Da Forcella Averau: sullo sfondo Civetta, Pale San Martino, Marmolada

Traversatina delicata sotto l'Averau, causa neve e pendenza molto ripida, e rinunciamo al giro del Nuvolau (rischio di trovare troppa neve e sentiero non battuto) ed optiamo per salire sulla sua cima. Il cielo comincia ad aprirsi ed inizia lo spettacolo da uno dei più bei punti panoramici delle Dolomiti.

 Averau, Lagazuoi, Fanis
Un quasi 180° dal Nuvolau: da sinistra Col dei Bois, Tofane, Cristallo, Sorapiss, Croda da Lago, Formin
Lagazuoi

Il sentiero di ritorno al Col Gallina era fortunatamente battuto e ce lo siamo goduto gustandoci tutte le tonalità del tramonto sulle pareti della Tofana di Rozes, Col dei Bos e Lagazuoi.
Arrivati all'auto di Alberto, cambiati e saliti, non si avvia. Prova e riprova, ma nulla; la batteria c'è, ma sembra non arrivi carburante (infatti sarà la pompa della benzina). Oltre mezz'ora per cercare il numero del soccorso stradale incluso nell'assicurazione e poi oltre un'ora di attesa per l'arrivo del carro attrezzi prima e del taxi che poi ci ha riportato fino a casa.

 
 Da sinistra: Sandro, Simona, Alberto, Chiara (uno dei quattro sta dormendo veramente!)

Clicca qui per vedere tutte le foto fatte

5 ottobre 2014

Giro del Monte Formin

Fantastico giro del Monte Formin con partenza dal ponte sul Ru Corto (1708m).
Risalita la Val Formin, sul fianco occidentale della Croda da Lago, si abbandona il bosco di larici e si raggiungono i Lastoni del Formin. Essi sono delle lisce bancate gradinate e poco inclinate che rendono unico il paesaggio, dominato dalla mole delle Tofane sul fonovalle e dalle pareti della Croda da Lago a destra.


Forcella Rossa (2462m) è il punto più alto del percorso; da qui è possibile arrivare facilmente alla vetta del Monte Formin (2657m) senza sentiero (ometti).
La discesa verso Forcella Ambizzola è inizialmente ripida e merita raggiungerla per dare un'occhiata allo scenario dalla parte opposta. Ritornati sui nostri passi si prende la direzione per il Passo Giau passando per l'idilliaco paesaggio dei pascoli del Mondeval.

 Becco di Mezzodì con il sentiero che sale a Forcella Ambizzola dal Rif. Palmieri
 Pascoli di Mondeval con Becco di Mezzodì e Pelmo

Nei pressi di Malga Mondeval di Sopra (2158m) si trova il macigno sotto cui è stata ritrovata la sepoltura di un cacciatore stimato di 7000 anni fa. Non ci siamo andati perchè il sentiero passa più alto in quota.
Salendo verso Forcella Giau (2360m) gli scorci sono strepitosi e non osiamo immaginare quanto bello dovrebbe essere con il bel tempo oppure d'inverno con la neve. Bellissima pure la vista dalla parte opposta della forcella.

La vista verso Passo Giau

La discesa è inizialmente un po' delicata per via della pendenza e della scivolosità. Chi volesse tornare velocemente al punto di partenza, deve tenere la destra e raggiungere la strada asfaltata fino al ponte sul Ru Torto. L'alternativa lunga è invece prendere a sinistra, con leggera salita, fino al Passo Giau e da qui in leggere discesa fino al Rif. 5 Torri e poi giù alle macchine per completare un giro grandioso in circa 7 ore.

Clicca qui per vedere tutte le foto fatte.


1 maggio 2014

Rifugio Tognola

Continua la nostra visita alle zone degli impianti sciistici chiusi per fine stagione, ma ancora pieni di neve e fruibili con le ciaspe.
Questa volta siamo andati a San Martino di Castrozza per godere dello splendido panorama sulla Pale che si ha dalla Tognola. A causa del tempo non troppo bello, ci siamo fermati all'omonimo rifugio evitando di salire in cima.
Salita per la pista nordovest e discesa per la nera a sud-est in 4 ore per circa 600m di dislivello.
Stavolta Sandro ha fatto riprese con la GoPro divertendosi come un matto assieme a Simona, Massimiliano, Sara e Pippy.

25 aprile 2014

Al cospetto del Civetta

Quando gli sciatori se ne vanno ad affollare i centri commerciali e le spiaggie, i ciaspolatori possono finalmente godere in solitudine di queste meraviglie!
Tutto per noi lo spettacolo della Civetta!

Giro quasi tutto su piste da sci battute, ma con neve superficiale parzialmente fusa faticosa e scivolosa senza ciaspe. Partenza de Pecol 1388m, zona campeggio; risalita la pista deviando poi a destra verso Baita Civetta. Risalita la pista di destra, lasciando sulla destra la Val di Pecol,  fino alla grande baita del Monte della Grava 1877m, punto più alto del percorso.
 Piste deserte mentre osserviamo il Pelmo
 Arrivo a Baita Civetta con l'omonimo monte alle spalle
Oltre al Pelmo, da sinistra Rocchetta, Croda da Lago, Formin, Cernera

Per chi volesse proseguire oltre c'è la possibilità di salire allo Spiz de Zuel o Agnelessa 2033m seguendo le tracce del gatto delle nevi che arriva fino in cima per fare manutenzione agli apparecchi rice-trasmittenti; aggiungere 1 oretta di salita più la discesa (perdita di quota di circa 70m).

 Splendide nuvole e la grande baita in cima al Monte della Grava

Per il rientro si ridiscende la pista fatta in salita, ma si devia quasi subito verso destra passando sotto ai cavi dell'impianto di risalita e seguendo la pista battuta dal gatto delle nevi che conduce fino al Crep di Pecol ed alla stazione di arrivo (1765m) dell'impianto che parte da Pecol, dove abbiamo lasciato la macchina.
Prendiamo la pista che parte proprio sotto la stazione d'arrivo e tenendo la sinistra arriviamo al punto di partenza dopo circa 5 ore.
FA-VO-LO-SO! Panorami sempre aperti su due "teste coronate" delle Dolomiti: Pelmo e Civetta.


27 ottobre 2013

Mare di nuvole in montagna


E' un fenomeno che mai ci era capitato di vedere in prima persona ed è stato fantastico!
La domenica non era iniziata al meglio: in pianura c'era nebbia e sapevamo che in montagna avremmo trovato un bel sole. Invece, sbucati dalle gallerie dopo il Fadalto, ci siamo trovati in un grigiore unico dettato dalle nuvole basse. Neanche una volta arrivati a Cortina si vedeva nulla.
Ma una volta preso quota verso il Passo Tre Croci, ecco i primi sprazzi di azzurro!
Le nuvole stazionavano all'incirca tra quota 1500 e 1700. Man mano che salivamo verso Forcella Zumeles le nebbie salivano e scendevano veloci creando scenari di luce incredibili ed affascinanti.



I larici nei boschi erano del colore perfetto, anche se i più belli si trovavano tra le nebbie di quota 1400.